mostra virtuale: Stanza tre
Accadde a Roma
«Vogliamo raccontare un’epoca in cui le frontiere fra i generi crollano e nuove forme si annunciano: proporre un confronto fra tradizioni e novità, tra valori affermati e argomenti nuovi, avviare un discorso sui nuovi temi che va prendendo nel nostro tempo la poesia dello spettacolo in tutte le sue forme». (Gerardo Guerrieri, manifesto del Premio Roma ’69)
Discorso ad un socio addormentato in poltrona
Il testo appartiene al programma di sala del Teatro Club del 1957. Il pamphlet ironico dal titolo emblematico “Discorso ad un socio addormentato in poltrona” è una sorta di manifesto dell’intenzione di fare di Roma una capitale europea del teatro, come Londra, Parigi, Berlino.
Accadde a Roma
Sullo sfondo di una Roma finora lontana dalle iniziative di rinnovamento del teatro italiano gli spettatori sono subito sorpresi e attratti da questa nuova ed inaspettata visita di altri mondi ospitati talvolta in luoghi inconsueti.
Gallery 1: GLI AMICI
Giulietta Masina conosceva Gerardo Guerrieri sin dal 1940 quando lui, regista del teatro sperimentale del gruppo universitario fascista di Roma, e lei, giovane attrice esordiente, avevano debuttato con Felice Viaggio di Thornton Wilder. La foto fa parte della serata dedicata a Eugene Ionesco, che si svolse il 20 aprile 1958 al Teatro Quirino di Roma con la partecipazione di illustri uomini e donne del teatro.
Per far nascere l’inedita iniziativa Teatro Club Gerardo Guerrieri e Anne d’Arbeloff coinvolsero gli uomini di spettacolo più famosi con cui avevano stretti rapporti di lavoro e amicizia. La loro iniziativa avrebbe dovuto creare nuovi spettatori oltre la logica dell’allargamento del pubblico teatrale.














Gallery 2: STRATEGIE E INVENZIONI
Elenco del Comitato promotore del Teatro Club presente nel primo programma. Vi figurano nomi illustri del mondo dello spettacolo e della cultura, amici e sostenitori del progetto. Nella pagina accanto compare un’altra delle invenzioni del Teatro Club
L’obiettivo più ambizioso del Teatro Club, creare dialoghi e relazioni tra le realtà teatrali dei paesi europei ed extraeuropei, si scontrava con l’esiguità delle risorse economiche. Per aggirare questo ostacolo, Anne e Gerardo adottarono strategie allora del tutto inconsuete: la scelta di rivolgersi ai canali degli scambi culturali sostenuti dalle ambasciate e dagli Istituti di cultura stranieri e l’attenzione rivolta ai processi di costruzione degli spettacoli. Nacquero così le conferenze- spettacolo, i recital-collage, iniziative allora sconosciute.










Gallery 3: L’ALBERO CRESCE
Il contributo straordinario di 4 milioni stanziato dal Ministero segna una svolta per il Teatro Club, dando origine al Teatro Club Giovani. Anne d’Arbeloff ne fa una missione pedagogica: avvicinare le nuove generazioni ai classici – Shakespeare, De Musset, Corneille – attraverso la traduzione simultanea, già cifra distintiva del Teatro Club. La stagione 1962-63 introduce un’ulteriore innovazione: il Teatro Club Popolare. L’obiettivo è abbattere la barriera tra teatro d’élite e pubblico cittadino. Nel 1969 dal crogiolo del Teatro Club nasce il Premio Roma, destinato a dare impulso alla sperimentazione teatrale. Ne sono emblema l’arrivo del Bread and Puppet Theater, Peter Weiss, Merce Cunningham, l’Odin Teatret e Bob Wilson. L’impulso di questo teatro rivoluzionario segnerà profondamente la scena teatrale italiana, lasciandovi un’impronta indelebile.









